
Carlo Pontevolpe canta “Non Ne Posso Più
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21/06/2025 | lorenzotiezzi
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C'è chi si alza con il piede storto, chi incolpa la sveglia, il traffico o l'algoritmo di Facebook. E poi c'è Carlo Pontevolpe, che con il suo nuovo singolo “Non Ne Posso Più”, già su tutte le piattaforme digitali e in radio, trasforma la lamentela quotidiana in un inno pop dal ritmo serrato e contagioso.
Scritto e composto dallo stesso artista, il brano è un invito a ridimensionare le frustrazioni moderne e a guardare con ironia alle piccole ossessioni del nostro tempo. Tra code infinite, notifiche fastidiose e paragoni sterili con “l'erba del vicino”, Pontevolpe dà voce a un sentimento condiviso, ma lo fa con leggerezza e autoironia, trasformando l'urlo esasperato in un ritornello ballabile.
«Ho scritto 'Non Ne Posso Più' in un momento in cui mi interrogavo sui motivi del mio “insuccesso” personale. Poi ho capito che, in fondo, erano solo scuse per restare nella mia comfort zone. Sentivo spesso ripetere quella frase - non ne posso più! - e ho pensato che fosse uno slogan perfetto per una canzone. Musicalmente, ho scelto di comporre un brano veloce e orecchiabile, ma soprattutto di sfidare me stesso a creare più melodie con lo stesso giro armonico. Infatti, il giro di accordi, a meno di una variazione alla fine del ritornello, è lo stesso in tutto il brano. Quindi posso dire con orgoglio di essere riuscito a creare ben tre melodie (intro, strofa, ritornello) con un unico giro armonico. Quest'idea è nata dopo aver ascoltato Better Now di Post Malone, che ha lo stesso principio», racconta l'autore.
Il risultato è un brano dal sapore pop, immediato e orecchiabile, ma con una struttura solida e una scrittura attenta, capace di mescolare sarcasmo e introspezione senza mai scivolare nella banalità. La produzione fonde sonorità elettroniche con strumenti acustici, creando un equilibrio dinamico tra energia urbana e autenticità cantautorale.
“Non Ne Posso Più” segna una nuova tappa nel percorso artistico di Carlo Pontevolpe, che prosegue il suo cammino musicale con uno sguardo maturo e disincantato. Non un semplice sfogo in musica, ma una presa di coscienza condivisa, raccontata con un sorriso.
Ad accompagnare l'uscita del singolo, un videoclip ricco di movimento e ironia, girato nella vivace cornice della Biblioteca degli Alberi di Milano. Sullo sfondo dei grattacieli di Piazza Gae Aulenti, Carlo canta e balla in compagnia di quattro ballerine, alternando coreografie ritmate a brevi scenette esilaranti: una multa sul parabrezza, un gelato che cade a terra prima di essere assaggiato... Situazioni che manderebbero chiunque su tutte le furie, ma che nel mondo di “Non Ne Posso Più” diventano pretesto per un balletto liberatorio. Un nonsense danzato che sottolinea il messaggio profondo del brano: a volte basta cambiare prospettiva, smettere di lamentarsi e imparare a lasciar correre.
Scritto e composto dallo stesso artista, il brano è un invito a ridimensionare le frustrazioni moderne e a guardare con ironia alle piccole ossessioni del nostro tempo. Tra code infinite, notifiche fastidiose e paragoni sterili con “l'erba del vicino”, Pontevolpe dà voce a un sentimento condiviso, ma lo fa con leggerezza e autoironia, trasformando l'urlo esasperato in un ritornello ballabile.
«Ho scritto 'Non Ne Posso Più' in un momento in cui mi interrogavo sui motivi del mio “insuccesso” personale. Poi ho capito che, in fondo, erano solo scuse per restare nella mia comfort zone. Sentivo spesso ripetere quella frase - non ne posso più! - e ho pensato che fosse uno slogan perfetto per una canzone. Musicalmente, ho scelto di comporre un brano veloce e orecchiabile, ma soprattutto di sfidare me stesso a creare più melodie con lo stesso giro armonico. Infatti, il giro di accordi, a meno di una variazione alla fine del ritornello, è lo stesso in tutto il brano. Quindi posso dire con orgoglio di essere riuscito a creare ben tre melodie (intro, strofa, ritornello) con un unico giro armonico. Quest'idea è nata dopo aver ascoltato Better Now di Post Malone, che ha lo stesso principio», racconta l'autore.
Il risultato è un brano dal sapore pop, immediato e orecchiabile, ma con una struttura solida e una scrittura attenta, capace di mescolare sarcasmo e introspezione senza mai scivolare nella banalità. La produzione fonde sonorità elettroniche con strumenti acustici, creando un equilibrio dinamico tra energia urbana e autenticità cantautorale.
“Non Ne Posso Più” segna una nuova tappa nel percorso artistico di Carlo Pontevolpe, che prosegue il suo cammino musicale con uno sguardo maturo e disincantato. Non un semplice sfogo in musica, ma una presa di coscienza condivisa, raccontata con un sorriso.
Ad accompagnare l'uscita del singolo, un videoclip ricco di movimento e ironia, girato nella vivace cornice della Biblioteca degli Alberi di Milano. Sullo sfondo dei grattacieli di Piazza Gae Aulenti, Carlo canta e balla in compagnia di quattro ballerine, alternando coreografie ritmate a brevi scenette esilaranti: una multa sul parabrezza, un gelato che cade a terra prima di essere assaggiato... Situazioni che manderebbero chiunque su tutte le furie, ma che nel mondo di “Non Ne Posso Più” diventano pretesto per un balletto liberatorio. Un nonsense danzato che sottolinea il messaggio profondo del brano: a volte basta cambiare prospettiva, smettere di lamentarsi e imparare a lasciar correre.
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