Intervista a Mario Moroni, autore del saggio “La fine dei social. E dopo che succede?”.
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25/01/2024 | Bookpress
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Mario Moroni vive in un mulino ad acqua originale del 1800 nei dintorni di Milano, e di professione è podcaster, moderatore di eventi e scrittore. A quindici anni ha aperto la sua startup OkMusik, uno dei primi portali musicali con community social; è inoltre autore de “Il Caffettino”, il podcast nativo con più puntate in Italia. Pubblica il suo primo libro “Startup di Merda” nel 2017, che ad oggi è ancora un long seller; la sua ultima pubblicazione è il saggio “La fine dei social. E dopo che succede?”, uscito nel 2023.
«Ci presenti il tuo saggio “La fine dei social. E dopo che succede?”»
La fine dei social è un'opportunità per risvegliarci e assumerci le nostre responsabilità.
Abbiamo cercato di non affrontare i nostri problemi nell'era dell'informatica, di internet, dei social network e dei social media. E dopo che succede? Ora che stiamo per entrare in una nuova e complicata nuova era, quella delle intelligenze artificiali, è ora di renderci conto di chi siamo, cosa facciamo e dove vogliamo andare.
«È molto interessante il modo in cui è strutturato il libro, che presenta delle grafiche creative, accattivanti e anche interattive; vi troviamo al suo interno 42 micro capitoli proposti in countdown, e 42 sono anche le canzoni contenute nella playlist scaricabile mediante QR code. Quel countdown non fa sicuramente rilassare: dà la sensazione di trovarsi nei pressi di una fine, e si comprende ben presto che non è riferita solo alla crisi dei social media. Vuoi parlarcene?»
I social media sono in grande difficoltà, non soltanto economica. In questo libro cerco di vivere con il lettore un percorso che cerca di risvegliare il nostro pensiero critico, elemento fondamentale per sopravvivere in questo momento storico.
Il numero 42, fondamentale risposta per tutti gli appassionati di lettura e fantascienza, rispecchia la nostra ricerca di una risposta alle nostre domande. Quasi fossimo alla ricerca di una scorciatoia oggettiva e facile per affrontare tutti i nostri problemi.
I lettori potranno leggere i quarantadue micro-capitoli come ascoltano i miei podcast giornalieri ascoltando della bella musica che rispecchia l'umore e le sensazioni dei capitoli.
Non è il momento di rilassarsi ma di alzarsi dalla sedia per passare attraverso le nostre nevrosi e contraddizioni di questa nuova evoluzione degli esseri umani.
«Nell'opera si menziona anche l'avvento delle intelligenze artificiali; qual è la tua opinione in merito?»
A differenza dei flop dei metaversi, web3 e altre diavolerie marketing, le intelligenze artificiali sono già tra di noi e stanno facendo una grande differenza e lo faranno ancora di più nelle vostre vite nel prossimo futuro.
Non dobbiamo commettere l'errore ingenuo di valutare esclusivamente le AI generative (chatGPT, Midjourney, ecc) ma valutare e scoprire tutto quello che sta avvenendo in campo sanitario, per quanto riguarda la ricerca scientifica e lo sviluppo tecnologico.
Le intelligenze artificiali rappresentano una minaccia anche per i social che oggi le utlizzano; il fenomeno della “singolaritudine” di cui parlo nel libro, passa anche dalla nostra consapevolezza di questa tecnologia.
«Dal tuo saggio: “I social media fanno parte di un sistema che non è un virus alieno venuto da Andromeda per ridurci tutti in schiavitù, ma una cosa che abbiamo voluto e costruito noi, noi umani, personcine piene di paure e belle speranze, in perenne conflitto tra le prime e le seconde. I social media riflettono qualcosa che viene da molto molto lontano, e che è più vecchio di Matusalemme, e Tutankhamon: cioè il nostro cervello, lo stesso che ha inventato la ruota e CHAT GPT”. Una parola: responsabilità. Nell'opera ricorre diverse volte, e si riferisce principalmente al modo in cui noi abbiamo utilizzato i social media fino a questo momento, e come ci siamo fatti plasmare e anche imprigionare. Come usciamo da questa impasse?»
La responsabilità di come utilizziamo e costruiamo la tecnologia, non solo i social media.
Fino ad oggi abbiamo fatto scegliere il mercato su questi strumenti, della serie “prima lo facciamo funzionare e poi pensiamo se normarlo”. Il caso di Uber è esemplificativo in questo e ancora ci sono battaglie tra vecchio e nuovo mondo.
Vogliamo la comodità del digitale ma non il prezzo da pagare.
Inoltre, quando accade qualcosa di impattante, come per le intelligenze artificiali, ci ergiamo a difensori dell'etica, postuma.
Potremo uscire da questa impasse le nuove generazioni, i bambini e le bambine di oggi, che se adeguatamente informate saranno la nostra via di uscita.
Prevedo un'uscita forte, con scossoni a livello sociale e senza mezze misure, come sta accadendo per il clima, appunto.
«So che con “La fine dei social. E dopo che succede?” hai voluto tentare un esperimento: il libro, infatti, ha una vita oltre le pagine scritte. Vuoi spiegarci in che termini?»
Non amo realizzare progetti che non hanno una vita successiva alla pubblicazione. Per questo motivo ho voluto rendere il libro aggiornabile nel tempo. Ogni 3 / 4 mesi il libro viene aggiornato sia sulla versione cartacea che digitale. Chiunque ha comprato una copia de “La fine dei social” può accedere in anteprima a tutte le versioni aggiornate dal suo account sul mio sito www.mariomoroni.it semplicemente registrando l'opera tramite QR code.
Qualcuno l'ha definito libro podcast, mi sembra una buona definizione visto quello che faccio ogni giorno con “Il Caffettino”.
«Sei autore, conduttore e produttore del podcast “Il Caffettino”, che offre uno sguardo ampio sul mondo tech e sulla cultura digitale. Dove e quando possiamo ascoltarlo? Quali sono gli argomenti che più ami trattare, e quali risultati stai ottenendo?»
“Il Caffettino” è disponibile ogni giorno sulle maggiori piattaforme streaming audio come Spotify, Apple Podcast, ecc oltre che sull'app di Onepodcast e su Radio Capital.
È un appuntamento quotidiano, 7 su 7, 365 puntate l'anno, quest'anno 366 visto l'anno bisestile J
È un formato flash briefing di max 5 minuti per andare in ufficio o bere un caffettino in una pausa. Parlo di innovazione, social e business. Ci sono poi una volta a settimana dei Caffettini a 2 voci con esperti che mi aiutano a fare un approfondimento.
«Vuoi parlarci della tua prima pubblicazione, “Startup di merda”? A chi è rivolto questo testo dal titolo decisamente provocatorio?»
Ho scritto “Startup di Merda” ho scritto questo libro in un momento particolare della mia vita facendo un'indagine su centinaia di startupper italiani. L'obiettivo era semplice: “come mai non sto diventando ricco come dicono tutti gli altri libri e guru in Italia?”.
Domanda provocatoria per scoprire un panorama desolante, fare startup in Italia è una Merda: burocratico, difficile e lento.
Purtroppo, il libro vende ancora molto, perché la situazione non è migliorata.
Anzi, rispetto all'uscita nel 2017 ad oggi abbiamo ancora più distanza tra altri paesi in Europa che hanno creduto nell'innovazione, come Francia e Germania per esempio.
Il testo è rivolto ad aspiranti imprenditori, startupper all'inizio del proprio percorso e chiunque voglia scoprire cosa c'è oltre il sogno (oramai passato) della Silicon Valley all'italiana.
Contatti
www.mariomoroni.it
https://instagram.com/mariomoroni
https://bit.ly/caffettinopodcast
https://shop.mariomoroni.it/products/la-fine-dei-social-copertina-flessibile
«Ci presenti il tuo saggio “La fine dei social. E dopo che succede?”»
La fine dei social è un'opportunità per risvegliarci e assumerci le nostre responsabilità.
Abbiamo cercato di non affrontare i nostri problemi nell'era dell'informatica, di internet, dei social network e dei social media. E dopo che succede? Ora che stiamo per entrare in una nuova e complicata nuova era, quella delle intelligenze artificiali, è ora di renderci conto di chi siamo, cosa facciamo e dove vogliamo andare.
«È molto interessante il modo in cui è strutturato il libro, che presenta delle grafiche creative, accattivanti e anche interattive; vi troviamo al suo interno 42 micro capitoli proposti in countdown, e 42 sono anche le canzoni contenute nella playlist scaricabile mediante QR code. Quel countdown non fa sicuramente rilassare: dà la sensazione di trovarsi nei pressi di una fine, e si comprende ben presto che non è riferita solo alla crisi dei social media. Vuoi parlarcene?»
I social media sono in grande difficoltà, non soltanto economica. In questo libro cerco di vivere con il lettore un percorso che cerca di risvegliare il nostro pensiero critico, elemento fondamentale per sopravvivere in questo momento storico.
Il numero 42, fondamentale risposta per tutti gli appassionati di lettura e fantascienza, rispecchia la nostra ricerca di una risposta alle nostre domande. Quasi fossimo alla ricerca di una scorciatoia oggettiva e facile per affrontare tutti i nostri problemi.
I lettori potranno leggere i quarantadue micro-capitoli come ascoltano i miei podcast giornalieri ascoltando della bella musica che rispecchia l'umore e le sensazioni dei capitoli.
Non è il momento di rilassarsi ma di alzarsi dalla sedia per passare attraverso le nostre nevrosi e contraddizioni di questa nuova evoluzione degli esseri umani.
«Nell'opera si menziona anche l'avvento delle intelligenze artificiali; qual è la tua opinione in merito?»
A differenza dei flop dei metaversi, web3 e altre diavolerie marketing, le intelligenze artificiali sono già tra di noi e stanno facendo una grande differenza e lo faranno ancora di più nelle vostre vite nel prossimo futuro.
Non dobbiamo commettere l'errore ingenuo di valutare esclusivamente le AI generative (chatGPT, Midjourney, ecc) ma valutare e scoprire tutto quello che sta avvenendo in campo sanitario, per quanto riguarda la ricerca scientifica e lo sviluppo tecnologico.
Le intelligenze artificiali rappresentano una minaccia anche per i social che oggi le utlizzano; il fenomeno della “singolaritudine” di cui parlo nel libro, passa anche dalla nostra consapevolezza di questa tecnologia.
«Dal tuo saggio: “I social media fanno parte di un sistema che non è un virus alieno venuto da Andromeda per ridurci tutti in schiavitù, ma una cosa che abbiamo voluto e costruito noi, noi umani, personcine piene di paure e belle speranze, in perenne conflitto tra le prime e le seconde. I social media riflettono qualcosa che viene da molto molto lontano, e che è più vecchio di Matusalemme, e Tutankhamon: cioè il nostro cervello, lo stesso che ha inventato la ruota e CHAT GPT”. Una parola: responsabilità. Nell'opera ricorre diverse volte, e si riferisce principalmente al modo in cui noi abbiamo utilizzato i social media fino a questo momento, e come ci siamo fatti plasmare e anche imprigionare. Come usciamo da questa impasse?»
La responsabilità di come utilizziamo e costruiamo la tecnologia, non solo i social media.
Fino ad oggi abbiamo fatto scegliere il mercato su questi strumenti, della serie “prima lo facciamo funzionare e poi pensiamo se normarlo”. Il caso di Uber è esemplificativo in questo e ancora ci sono battaglie tra vecchio e nuovo mondo.
Vogliamo la comodità del digitale ma non il prezzo da pagare.
Inoltre, quando accade qualcosa di impattante, come per le intelligenze artificiali, ci ergiamo a difensori dell'etica, postuma.
Potremo uscire da questa impasse le nuove generazioni, i bambini e le bambine di oggi, che se adeguatamente informate saranno la nostra via di uscita.
Prevedo un'uscita forte, con scossoni a livello sociale e senza mezze misure, come sta accadendo per il clima, appunto.
«So che con “La fine dei social. E dopo che succede?” hai voluto tentare un esperimento: il libro, infatti, ha una vita oltre le pagine scritte. Vuoi spiegarci in che termini?»
Non amo realizzare progetti che non hanno una vita successiva alla pubblicazione. Per questo motivo ho voluto rendere il libro aggiornabile nel tempo. Ogni 3 / 4 mesi il libro viene aggiornato sia sulla versione cartacea che digitale. Chiunque ha comprato una copia de “La fine dei social” può accedere in anteprima a tutte le versioni aggiornate dal suo account sul mio sito www.mariomoroni.it semplicemente registrando l'opera tramite QR code.
Qualcuno l'ha definito libro podcast, mi sembra una buona definizione visto quello che faccio ogni giorno con “Il Caffettino”.
«Sei autore, conduttore e produttore del podcast “Il Caffettino”, che offre uno sguardo ampio sul mondo tech e sulla cultura digitale. Dove e quando possiamo ascoltarlo? Quali sono gli argomenti che più ami trattare, e quali risultati stai ottenendo?»
“Il Caffettino” è disponibile ogni giorno sulle maggiori piattaforme streaming audio come Spotify, Apple Podcast, ecc oltre che sull'app di Onepodcast e su Radio Capital.
È un appuntamento quotidiano, 7 su 7, 365 puntate l'anno, quest'anno 366 visto l'anno bisestile J
È un formato flash briefing di max 5 minuti per andare in ufficio o bere un caffettino in una pausa. Parlo di innovazione, social e business. Ci sono poi una volta a settimana dei Caffettini a 2 voci con esperti che mi aiutano a fare un approfondimento.
«Vuoi parlarci della tua prima pubblicazione, “Startup di merda”? A chi è rivolto questo testo dal titolo decisamente provocatorio?»
Ho scritto “Startup di Merda” ho scritto questo libro in un momento particolare della mia vita facendo un'indagine su centinaia di startupper italiani. L'obiettivo era semplice: “come mai non sto diventando ricco come dicono tutti gli altri libri e guru in Italia?”.
Domanda provocatoria per scoprire un panorama desolante, fare startup in Italia è una Merda: burocratico, difficile e lento.
Purtroppo, il libro vende ancora molto, perché la situazione non è migliorata.
Anzi, rispetto all'uscita nel 2017 ad oggi abbiamo ancora più distanza tra altri paesi in Europa che hanno creduto nell'innovazione, come Francia e Germania per esempio.
Il testo è rivolto ad aspiranti imprenditori, startupper all'inizio del proprio percorso e chiunque voglia scoprire cosa c'è oltre il sogno (oramai passato) della Silicon Valley all'italiana.
Contatti
www.mariomoroni.it
https://instagram.com/mariomoroni
https://bit.ly/caffettinopodcast
https://shop.mariomoroni.it/products/la-fine-dei-social-copertina-flessibile
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